nicola castellano | designer | casa delle spazialità un’architettura progettata sulla base della One Half House di John Hejduk
C/O: IED – Istituto Europeo di Design
Docente | arch. Carlo Bordin
book1 | book2 | video | La Casa Delle Spazialità’, nata dal Taglio eseguito sull’architettura One Half House di John Hejduk, e’ progettata per un ipotetico amante dell’arte. Questa si sviluppa su tre livelli:
_al primo livello e’ situata la galleria d’arte, uno spazio con i perimetrali, prevalentemente infissi, “discontinui”. Questa discontinuità fa in modo che lo spazio percepito all’interno di questo ambiente risulti “continuo”, cioè uno spazio che stimola il fruitore a percorrere ed esplorare l’ambiente.
_al secondo livello troviamo la casa vera e propria, zona giorno e zona notte. Questi ambienti sono divisi da setti centrali, privi di porte, che non toccano gli infissi perimetrali “continui”. Questa continuità fa percepire lo spazio in maniera discontinua/limitata, cioè limita la curiosità del fruitore e non è stimolato ad esplorare l’ambiente.
_al terzo livello c’e’ un terrazzo semicoperto, senza barriere perimetrali, con i pilastri a 45° e una trave a vista che sostiene la copertura e denuncia la vecchia struttura della One Half House. Questo spazio, definito “Mis-spazio”, è l’unione dei livelli precedenti: spazio continua e spazio discontinuo. Qui il fruitore percepisce lo spazio in maniera soggettiva non avendo elementi che deviano la sua percezione.
Proprio da queste tre differenti spazialità che si possono percepire all’interno della casa che deriva il suo nome: Casa delle Spazialità.